
Giornata dell’albero
Seguendo il senso delle stagioni continuiamo a giocare con l’arte. Partendo dall’osservazione dell’olivo e delle sue rappresentazioni, figurative e simboliche, andremo a creare un nostro personalissimo albero, per scoprire insieme forma, colori e sapori di una pianta millenaria e dei suoi frutti.
Pianta sacra, l’ulivo. Tra gli alberi che più sentiamo vicini è quello che ha anche la maggiore connotazione simbolica che si intreccia con le radici culturali dell’area mediterranea. Diffusosi anticamente in Medio Oriente, poi in Europa meridionale, l’ulivo è menzionato più volte nell’Antico Testamento. Già sacro nell’antica Grecia e presso varie civiltà del bacino del Mediterraneo per via della sua resistenza e longevità, gli usi dei suoi frutti erano assai diversi. L’olio non era solo un alimento ma anche cosmetico e unguento per i massaggi degli atleti. Le testimonianze archeologiche ci portano alle navi etrusche che ne facevano gran commercio e alle sacerdotesse che ne esibivano i rami durante le processioni . Con i romani crebbe la produzione, la varietà dei cultivar e l’uso generoso in tavola.Con i romani crebbe la produzione, la varietà dei cultivar e l’uso generoso in tavola e di conseguenza, il commercio.



Nel Medioevo le coltivazioni di ulivo furono curate e protette dagli ordini religiosi dediti, tra le altre cose, al lavoro nei campi, come i benedettini e i cistercensi. Dal basso Medio evo in poi l’ulivo è rappresentato ancora come icona di pace per arrivare a tempi a noi più recenti, con gli splendidi dipinti di Van Gogh.






Dopo una passeggiata tra gli uliveti che i nostri paesaggi offrono generosi e un piccolo viaggio immaginario nella storia di questo albero meraviglioso – grazie all’arte di tutti i tempi che lo ha rappresentato – procuriamoci il materiale da utilizzare per il lab dedicato alla Giornata dell’Albero. Nasce da un’ispirazione di qualche anno fa, un libricino con poche parole ma estremamente significativo: Saremo alberi di Mauro Evangelista. Basta un cartone grezzo, quello per gli imballi, e un cartoncino nero tipo bristol. Poi al solito colla vinilica, e vai con le fibre… corda di iuta, un pezzo di circa 25 cm e, facoltativi, filo di lana e semi.
Tagliamo il cartone e il cartoncino nero facendo un rettangolo 20 x 15. Incolliamo quindi il cartoncino nero sul cartone. Dopodiché divertiamoci a “sfilacciare” i due capi della corda di iuta. Immergiamo la corda in un piatto dove avremo diluito la colla con 1/4 di acqua e quindi appoggiamola sul verso nero del rettangolo di cartone, senza paura di sporcarci le mani, dando alle fibre il verso che ci pare. Un capo rappresenterà così i rami, l’altro le radici. Possiamo arricchire la chioma del nostro albero, utilizzando fili di lana dei colori delle foglie d’olivo, verde e grigio e magari anche i semi da spargere alla base, come augurio di nuova vita.
