
Il carro di Eretum e il ritorno agli spazi della cultura
Si è aperta sabato 8 maggio 2021 a Rieti, presso gli spazi della Fondazione Varrone in Palazzo Dosi, l’esposizione dedicata al Carro di Eretum e alla Tomba XI della necropoli di Colle del Forno (nel territorio dell’odierna Montelibretti, RM). Dopo la restituzione da parte della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, che negli anni ’70 del 900 li acquistò dal noto trafficante Giacomo Medici, e avvenuta grazie ad una lunga operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, i reperti trovano finalmente uno spazio temporaneo nel quale poter essere ammirati dal pubblico.

Il percorso espositivo che comprende il materiale restituito dalla Danimarca e alcuni reperti conservati presso il Museo Civico di Fara in Sabina, permette una lettura più approfondita del sito, oggetto di studi a partire dal 1973, quando purtroppo era già stato violato compromettendone irrimediabilmente il contesto di ricerca.
L’allestimento, curato con eleganza dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma metropolitana e Rieti, mette in evidenza l’alto rango della famiglia cui apparteneva la tomba risalente al VII sec. a.C.. Corredi di fattura finissima come cerchi bronzei e il vassoio-incensiere di area sabina testimoniano la presenza nella tomba XI di un personaggio femminile, vissuto due generazioni prima rispetto al principe cui era appartenuto il carro.
Il Carro di Eretum era un calesse a due cavalli, con l’abitacolo che prevedeva la seduta del conducente a differenza del carro da guerra in cui il conducente stava in piedi ed esposto a chiusura del percorso. Le lamine di bronzo che ornavano il calesse, finemente decorate con motivi di matrice orientalizzante così come le bardature equine, esprimono il focus della mostra insieme al corredo del principe, cui apparteneva anche la cassetta che conteneva i suoi resti incinerati secondo un modello rituale eroico, insolito in area Sabina. Lamine e cassetta provengono presumibilmente dallo stesso ambito di produzione etrusco. Tra gli oggetti personali spicca il pendente ellittico con castone in ambra e motivo traforato in oro.
In attesa della realizzazione di un allestimento definitivo presso il Museo Archeologico di Fara Sabina (RI) la mostra è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 17 alle 20, fino al 10 ottobre 2021. L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione sulla piattaforma Eventbrite.
Strada facendo. Il lungo viaggio del carro di Eretum – Palazzo Dosi Delfini. Piazza Vittorio Emanule II, 17 – Rieti
L’area archeologica della Via Nomentum-Eretum, sita in località Tor Mancina (Monterotondo – RM) nel terreno del CREA, si trova all’interno della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, nei pressi del percorso della Via di Francesco del Sud. L’area è visitabile la seconda domenica di ogni mese o su richiesta grazie alla locale sezione dell’Archeoclub d’Italia.