
L’area archeologica delle Terme di Cotilia
Le terme di Cotilia, conosciute con il nome di Terme di Vespasiano, si affacciano sulla vallata del fiume Velino a ridosso della Via Salaria. L’area dove sorge il sito, la piana di San Vittorino nel comune di Cittaducale, è molto importante dal punto di vista idrogeologico e carsico: l’ampia circolazione di acque mineralizzate sotterranee, esercitando una forte azione corrosiva del sottosuolo, ha determinato la formazione di piccoli bacini come il Lago di Paterno e lo sprofondamento di parti superficiali del terreno (fenomeno noto come sinkhole), come testimoniato dalla chiesa dedicata proprio a San Vittorino, edificata nel XVII sec. su un’area sorgiva, la cui navata è attualmente sommersa dalle acque. Tutta la zona è interessata da vene e fonti ricche di zolfo che emanano emissioni e vapori di anidride solfidrica. Proprio queste sorgenti, citate da Strabone nel I sec. a.C. e ricordate da Plinio il Vecchio e Vitruvio, erano ben conosciute nell’antichità per le loro qualità terapeutiche. La struttura delle Terme si articola diversi terrazzamenti e in una grande vasca con scalette laterali e in uno sfondo scenografico costituito da ambienti voltati. Dietro queste strutture correva un corridoio coperto a volte. Il complesso è datato tra la fine del II ed i primi del I secolo a.C. Nel Medioevo venne edificata la Chiesa di Santa Maria di Cesoni di cui ora si possono vedere i ruderi sul fianco del complesso, la cui presenza sostiene l’ipotesi della preesistenza di un santuario pagano forse dedicato a Vacuna, divinità dei boschi e delle acque.